La miniera di Tagebau Garzweiler in Germania è diventata un simbolo importante nella lotta contro l’estrazione di combustibili fossili. L’espansione della miniera ha costretto gli abitanti di Lützerath a lasciare le loro case e il loro paese. In risposta, circa 700 attivisti per l’ambiente si sono radunati per impedire al colosso energetico RWE di continuare le operazioni di estrazione.
La situazione è diventata una faccenda di respiro internazionale, con manifestanti provenienti da tutto il mondo che si sono uniti alla causa per proteggere la cittadina, ormai disabitata, ma anche e soprattutto per “keep it in the ground” (lasciare i combustibili fossili sottoterra), visto che il carbone è dannoso solo quando viene estratto e bruciato. Da notare che il carbone è il fossile più inquinante e la lignite, la qualità di carbone che si trova in Germania, è quella più inquinante a sua volta fra i diversi tipi di carbone.
Nel Gennaio 2023 c’è stato lo scontro più importante tra i manifestanti e la polizia, con immagini di arresti e uso della forza da parte degli agenti. Il partito Verde tedesco, che ha supportato la nuova miniera come risultato di un importante accordo, ha ricevuto critiche da tutto il mondo. Gli ambientalisti tedeschi si sentono traditi dal loro governo. Alla fine del 2022 il governo tedesco aveva raggiunto un accordo con RWE, che aveva già ottenuto i diritti di sfruttamento, perché vengano salvate le abitazioni di circa 500 persone e perché la RWE anticipi la sua uscita dal carbone di ben 8 anni, ovvero nel 2030.
Questa situazione ci mostra che finché l’umanità sarà guidata dall’estrattivismo, continueremo a vedere miniere e minatori, e a dover lottare contro l’estrazione di combustibili fossili. Tuttavia, la lotta di Lützerath ci dà speranza che è possibile resistere e che la voce dei movimenti ambientalisti può essere ascoltata. Quella miniera si farà, ma il movimento ambientalista e le sue influenze sulla politica stanno effettivamente crescendo.