Perdonate la qualità audio di questo episodio, è che stavolta ho utilizzato il mio microfono da viaggio. Anche l’inizio di questa puntata è diverso dal solito.
COVER – Il fallimento, anzi no, del piano per clima americano
https://www.nytimes.com/2022/07/15/climate/manchin-climate.html
https://www.politico.com/news/2022/07/27/manchin-schumer-senate-deal-energy-taxes-00048325?fbclid=IwAR14lq5dUavR0KkARWFBKHZX_V3qU7fJBQVgFC-ifAwA5IuO5ACjnfhMO84
C’era una volta, anzi c’è oggi Joe Manchin, il deputato democratico americano più repubblicano di tutti.
Viene dal West Virginia e ha interessi economici nell’industria del carbone.
È quello che aveva quasi decretato il fallimento del pacchetto federale sul clima parte del Build Back Better, una serie di norme necessarie per l’agenda climatica di Biden, la stessa con cui è stato eletto il presidente degli Stati Uniti. Fra di esse: un aumento delle tasse per le grandi aziende e i cittadini più ricchi, misure per compensare l’aumento dei costi della sanità e il più grande investimento per contrastare il cambiamento climatico mai visto in USA.
CLIMA – Piantiamo 1milione di alberi. E se poi bruciano?
https://www.facebook.com/luigi.torreggiani.1/posts/pfbid02eKRNXZEq2UPMBjUJwgrBEKBj14Gc2s4UXNmzFBFkHrRps7au29H5bJJ5WsTe3EqFl
Internazionale ha tradotto questo articolo apparso su The Conversation e scritto da uno scienziato chiamato Victor Resco De Dios.
Allora Victor nel 2021 si è messo a studiare gli incendi in Europa, mettendo insieme i dati hanno trovato che esiste una nuova generazione di incendi con caratteristiche nuove. Eventi simili ma diversi, in Spagna, c’erano stati nel 1978 e nel 1985, però mai così tanti grandi roghi e scoppiati tutti assieme.
Li hanno chiamati incendi di quinta generazione, in pratica sono enormi roghi che scoppiano assieme e sono quasi impossibili da controllare per gli attuali sistemi di gestione. Bisogna aspettare che abbiano bruciato tutto oppure che piova. Quest’estate li abbiamo già visti fra Portogallo e Francia. Eravamo abituati a vedere i peggiori incendi a fine stagione estiva, ma nel 2022 già a luglio era tutto secco.
La conclusione del pezzo è abbastanza forte e corrisponde a una delle lezioni meno intuitive ma forse più importanti: è finito il tempo in cui gli incendi si spengono con l’acqua. La situazione di oggi è il risultato di decenni in cui le foreste in Europa sono tornate a crescere ma senza alcun tipo di gestione selvicolturale. Senza gestione i rischi climatici di incendi aumentano in quantità ed entità.
ITALIA – L’acqua che fa fare tanti dindin
https://www.lindipendente.online/2022/01/17/litalia-regala-4-miliardi-lanno-alle-multinazionali-dellacqua/
https://ilfattoalimentare.it/uliveto-e-rocchetta-la-pubblicita-e-ingannevole130-mila-euro-di-multa-le-acque-della-salute-non-esistono-lo-slogan-gia-censurtao-nel-2004.html
Le multinazionali delle acque in bottiglia guadagno quasi 4Mld di euro all’anno in Italia. Il mercato italiano è nono al mondo. Ok, non avremo il petrolio, ma vuoi mettere l’acqua buona?
Di questo immenso valore lo 0.5% va alle casse pubbliche. In genere le aziende pagano non più di 2 millesimi di euro al litro. Vi ricordo che al supermercato le acque in bottiglia costano 20 – 30 centesimi al litro. Quasi sempre in bottiglia, in PET, costituiscono tutt’ora l’84%. La Danimarca invece obbliga le aziende a usare bottiglie in vetro che possono essere collegate al sistema efficiente del vuoto a rendere.
TECH – Incentivi per l’agrivoltaico
https://agronotizie.imagelinenetwork.com/bio-energie-rinnovabili/2022/07/19/interessati-all-agrovoltaico-il-bando-per-i-fondi-pnrr-in-arrivo-entro-fine-anno/75640
Il MITE ha annunciato che entro fine anno dovrebbe uscire un bando per l’agrivoltaico. Ora, a parte il fatto che dobbiamo votare un nuovo governo a settembre quindi nulla è sicuro, vediamo di che si tratta.
I pannelli elettrici possono essere montati su strutture già esistenti: tetti, capannoni. In campagna l’agrisolare è costituito dai pannelli installati sui capannoni delle fattorie agricole. E forse sarebbe la cosa più intelligente da fare visto che quelle stesse strutture riceverebbero una copertura dal sole in estate e quindi si riscalderebbero di meno. Ma anche questo argomento ha sedicimila ripercussioni.
Se invece installiamo pannelli sulla terra ferma, impianti fotovoltaici a terra, ecco che andiamo a occupare campi interi coprendo terreno che potrebbe invece produrre cibo o perlomeno vegetazione e foreste.
Con l’agrovoltaico montiamo i pannelli in alto, in posizioni più o meno inclinata in modo che sotto possiamo ancora coltivare.
Nella puntata numero 36, avevo parlato di coltivazioni idroponiche. E che hanno bisogno di tanta energia. Ecco che l’agrivoltaico associato a queste tecniche potrebbe essere un’ottima idea. Anche perché vale sempre la regola che conviene produrre energia laddove c’è un gran consumo
Dal PNRR: “sistemi ibridi agricoltura-produzione di energia che non compromettano l’utilizzo dei terreni dedicati all’agricoltura”.
Nel Decreto semplificazioni il concetto centrale è che la produzione di energia elettrica non deve compromettere quella agricola.
Le tecniche sono oggi in via sperimentale. La presenza di pannelli fotovoltaici a una certa altezza dal terreno, fino ad ora quelli realizzati in via sperimentale sono tutti a 3 metri d’altezza, contrasta l’abbandono dei terreni perché ne aumenta la produttività, riducendo l’evapotraspirazione, si risparmia poi acqua. Si creano nuove opportunità di lavoro e i pannelli poi proteggono le colture sottostanti dagli eventi estremi come alte temperature e scarsità d’acqua
L’obiettivo nazionale di produzione di energia elettrica, tramite agrovoltaico, è di installare una capacità produttiva da impianti agrovoltaici di 1,04 GW, ciò porterebbe a produrre 1.300 GWh annui, riducendo le emissioni di gas serra di circa 0,8 milioni di tonnellate di CO2.
Gli incentivi funzionerebbero più o meno così:
Le risorse a fondo perduto: 1,1 miliardi
Copertura max 40% delle spese per non oltre 1.500 euro a KW
Ci sarà una tarriffa incentivante alla produzione di energia elettrica immesa in rete della durata di 20 anni.
Potenza nominale impianto +300KW
70%: l’appezzamento oggetto di intervento dovrà riservare all’attività agricola almeno il 70% della superficie
40% non oltre, la superficie dei moduli fotovoltaici ad almeno 1,3 metri da terra se
Di questa modalità tecnologica la Cina ha già installato Cina, ha installato 1,9 GW. Purtroppo, lo leggo sui commenti online, c’è ancora questa idea che la Cina brucia carbone e tanto. Invece la Cina fa praticamente tutto, tutto. E lo fa più degli altri. Anche le rinnovabili. Ovvio che saranno i leader di domani. Pensate che nel deserto del Gobi che un impianto, il più grande pare, dove coltivano bacche, fanno energia pulita e contrastano la desertificazione.
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